“Terra” – Mostra collettiva di circolo 14-19 gennaio 2022

Una sera durante il periodo di chiusura da lockdown, fui invitata ad una riunione in zoom, da alcuni amici fotografi di Frascarolo. Lì conobbi i componenti della associazione culturale Fotoclub Lucis Imago, di Roma e gli altri componenti dell’associazione Fotografica Frascarolo. Quella sera si stavano confrontando sulla tematica e lo sviluppo del concetto “Terra”. Mi affascinò subito la loro voglia di creare, di analizzare le sfaccettature espressive e di fissare la propria visione di questa ampia realtà.  E’ nata così la nostra “interazione creativa”.  La loro energia mi ha stupito e trascinato. Insieme abbiamo rielaborato il concetto di intimità fotografica. Con loro abbiamo lavorato sulla differenza tra una comune istantanea e una fotografia di qualità, il coinvolgimento emotivo dell’autore è stato il valore aggiunto. E’ stato interessante giocare con ognuno di loro, passando attraverso le esperienze diverse, ogni autore ha esposto una singola interpretazione del concetto “Terra”.                                                                                   (Chiara Spat)

Giovanni Capone  IN ARMONIA CON LA TERRA

Le foto che ho presentato vogliono in qualche modo celebrare l’equilibrio raggiunto tra l’uomo e la natura in termini di convivenza. Le foto si riferiscono alle Crete Senesi dove l’uomo è riuscito a trovare un equilibrio per utilizzare quell’area di terre tutto sommato poco produttive a proprio vantaggio e da molto tempo. Questo è un esempio che dimostra come la cura e la salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo può portare grandi benefici per molti anni

Elèna Ilieva  Paolo Pianca  Francesca Zago   LA TERRA NON CI APPARTIENE

Vi siete mai fermati a pensare a quanto sia in pericolo la nostra Terra, la casa in cui abitiamo?

L’inquinamento dell‘aria dell’acqua e della terra

rappresentano la principale minaccia per la sopravvivenza

dell’intera civiltà umana.

L’uomo alla ricerca di un continuo progresso tecnologico

ha spesso messo a rischio le sorti dell’intero ecosistema

generando una serie di problematiche ambientali

che dovrebbero farci riflettere…

…quale Terra vogliamo lasciare ai nostri figli?.

 

Maurizio Catini  TERRA LONTANA NELLO SPAZIO  E NEL TEMPO

Dal passato, scampata a traslochi e muffe, è riapparsa inaspettatamente questa scatola di carta fotografica Ilford, dentro quarantatrè stampe di un viaggio fatto in Perù, una per ogni anno trascorso da allora.

Foto che ho scattate con una Nikkormat e stampate con un ingranditore Meopta Opemus.

Un viaggio di andata e ritorno nel tempo e nello spazio.

L’impossibile incontro di un giovane di ventisei anni ed un uomo di quasi settanta, tutti e due ancora con la stessa passione.

 

 

Gaia Martarello   Rocco Landino  IN VIAGGIO NELLA  TERRA LOMELLINA

La bicicletta accompagna il viaggiatore in tutte le fasi della sua vita, facendo scoprire gli aspetti, le bellezze e le contraddizioni di questa terra. La natura è lo scenario sempre presente, filo conduttore del viaggio della vita.

 

Roberto Principali   COLORA IL MONDO

Nate nei territori di frontiera tra la città e la campagna, le borgate realizzate dall’ ICP dalla seconda metà degli anni Trenta hanno conservato nel processo di espansione urbana una loro distinta identità e sono oggi tra i luoghi più affascinanti e vitali della periferia romana.

Seppur afflitte da profondi problemi, appaiono come isole dalle qualità e dalle risorse inaspettate nella “marea” urbanizzata della Capitale.

A distanza di circa 80 anni attraversate ormai da 2 o 3 generazioni, questi luoghi, visitandoli  e vedendoli attraverso l’operato dei loro abitanti, appaiono desiderosi di conquistare una dignità ed una qualità di vita caratterizzandosi sempre di più luoghi di appartenenza

 

Sara Pellegrini  Alberto Costa  Claudio Babilani  LA TERRA CHE VORREI

Il nostro portfolio vuole essere espressione e denuncia di situazioni attuali e quotidiane che nel futuro immediato l’Uomo deve cambiare per poter lasciare una Terra più pulita, rigenerata, libera di violenze e soprusi per le nuove generazioni, per i suoi figli.

Troppi sono gli aspetti della nostra società che, vicini o lontani dalle nostre realtà, entrano nel nostro vivere quotidiano.Inizio modulo

 

Gabriele Panfili    LA TERRA CHE FUMA

Le SOLFATARE sono impressionanti fosse ribollenti, crateri rossastri, fanghi grigi, colate sulfuree giallognole e fumarole biancastre sotto un cielo azzurro di una Islanda sterminata, immerse in un’aria satura di vapori sulfurei e di odori intensi che rapiscono completamente.

Le solfatare islandesi sono dette pure “LE CUCINE DEL DIAVOLO” perché una leggenda narra che la moglie del diavolo è sempre attenta a cucinare manicaretti per luiInizio modulo

 

Silvia Gaggianesi  Angelo Baldi  Natalino Berti   TERRA  ANTICA

Al centro della Lomellina, a cavallo tra i comuni di San Giorgio di Lomellina e Cergnago, esiste una porzione di “ terra antica”, un’isola di vegetazione naturale che può considerarsi un concentrato della Lomellina originaria. Una piccola zona in cui si sono conservati, nella forma primordiale, dei dossi in sabbia ricoperti, dapprima, da boschi di querce alle quali si sono poi aggiunte le robinie. Era questo il  paesaggio naturale della Lomellina fino a  3 – 4  secoli fa, cioè da quando l’agricoltura ha assunto quel ruolo  importante che ricopre tuttora.  L’aumento graduale della popolazione e le nuove tecnologie  hanno determinato la messa a coltura di gran parte del terreno,  sostituendo un paesaggio ricoperto da estese ed intricate foreste con un mare di coltivazioni. Conservare intatto quel poco che rimane diventa quasi un obbligo morale, una possibilità di lasciare una testimonianza di come era il nostro territorio..

 

Massimo Lopez     CONNESSIONI

Amo documentare le cortecce e le radici esposte, le morfologie e le proiezioni. É un modo per ascoltare la lingua muta degli alberi. Tronchi, architetture, ramificazioni. Spazi e dettagli.

Fotografare l’ordinario: prendere qualcosa che normalmente non si nota e mostrarne l’aspetto interessante, anche se è una cosa semplice. Creare qualcosa da un nulla percepito.Inizio modulo

 

Luigi Feliziani    IL COVID NELLA TESTA     La Terra ha lanciato la sua arma: il Virus!

L’ha inoculato nei nostri polmoni e ce l’ha fissato nel cervello: tra paure, disgusto, orrore, timore degli altri, ribellioni verso le regole di protezione, preghiere, e speranza verso la ricerca medica per un vaccino taumaturgico capace di proteggerci, abbiamo vissuto un anno in cui i nostri pensieri sono stati affollati dalle immagini e dalle informazioni sulla pandemia.

Ora le scene mostrate dai media si sono fissate nella nostra retina, le vediamo dappertutto…

 

Natalina Costa, Lorena Cappellato, Fabrizio Magagnato, Christian Ferraris,  Luisella Cappellato, Roberto Bassetto

CON I PIEDI PER TERRA

Forse perché il periodo della pandemia ce ne ha privati, abbiamo sentito il desiderio di libertà e di contatto fisico.

Un gesto semplice, come togliersi le scarpe e appoggiare i piedi scalzi sulla terra, ci ha svincolato da un certo senso di costrizione e ci ha permesso di sentire la pelle del mondo.

Abbiamo scoperto che le percezioni che scaturiscono dalla pianta dei piedi si propagano in tutto il corpo con un coinvolgimento intenso, più pregnante di quello originato dal tocco con le mani.

Nasce così il racconto delle nostre sensazioni, molteplici e personali.

 

Livia Mazzani     PANDEMIA – anno 2020 e 2021

10 foto per 10 simboli

L’arrivo del Coronavirus ha rivoluzionato il mondo, ha cambiato la nostra vita, la nostra esistenza.

Si è passati, in poco tempo, dalla quotidianità fatta di euforia standardizzata alla presa di coscienza della sua effimerità.

Oggi, come non mai, la paura, la solitudine, il terrore, l’attesa, i colori rosso-arancione-giallo, ci fanno compagnia.

Ogni giorno, tutti i giorni.

Niente sarà più come prima.

Persone isolate, mascherine, città deserte, un nemico invisibile.

A quando la stabilizzazione del “new normal”?

Sono queste 10  foto-simbolo che percorrono la quotidianità del Coronavirus.

 

Raffaella Sabbatini   SCELGO LA TERRA

Umberto è un giovane allevatore di capre con una piccola azienda agricola a Norma nella provincia di Latina. Sei anni fa ha preso una decisione che gli ha totalmente cambiato la vita: ha lasciato il posto fisso in fabbrica e ha scelto di fare il pastore. Non essendo la pastorizia una tradizione di famiglia ha dovuto imparare il mestiere da un anziano allevatore del posto che gli ha rivelato tutti i segreti acquisiti in anni di lavoro compresa la lavorazione del latte da cui ottiene formaggi  e ricotte per la vendita. Oggi le 30 capre con cui ha iniziato la sua attività sono diventate 120: il suo lavoro si svolge prevalentemente all’aria aperta a contatto con la natura, con qualsiasi situazione climatica e metereologica, concedendogli pochi svaghi

Nonostante si tratti di un duro lavoro, non si è mai pentito della sua scelta

 

Francesca Vitale Elena Manfredi Anna M. Baldi     DIVERSITA’ SULLA TERRA
L’amore per la terra diventa strumento prezioso di gratitudine e gioia attraverso due realtà
contrastanti.
La bimba benestante cresce nella bambagia ed evita ogni fatica.
Il bimbo povero vive ”con i piedi per terra” e sa godere delle piccole cose che il suo mondo
gli mette a disposizione.

 

Giovanni Barrilà    TERRA STRANIERA

L’amore per la terra diventa strumento prezioso di gratitudine e gioia attraverso due realtà contrastanti.

La bimba benestante cresce nella bambagia ed evita ogni fatica.

Il bimbo povero vive ”con i piedi per terra” e sa godere delle piccole cose che il suo mondo gli mette a disposizione.

Elisa Fea  Maurizio Perini  Luigi Braggion    TERRA DEI GIOCHI

L’esperienza del gioco insegna al bambino ad essere perseverante e ad avere fiducia nelle proprie capacità: è un processo attraverso il quale diventa consapevole del proprio mondo interiore e di quello esteriore, incominciando ad accettare le legittime esigenze di queste sue due realtà

 

Francesca Boccassini     POLIMERI INQUIETANTI

La plastica soffoca la nostra terra, i raccolti, le vestigia, ma sprigiona riconoscenza e si nobilita nell’uso in medicina.

Contrasti vivi, emozionali, polimeri che conducono alla morte o alla vita.

 

Manfredi De Negri    IMPRONTE

Impronte” come metafora della trasformazione e del cambiamento.

Le tracce sulla terra mi parlano nell’insieme  d’un tragico travaglio e  tuttavia la rincorsa e sovrapposizione di questi segni lascia inequivocabilmente  presagire un nuovo ordine.

Mi emoziona l’osservazione del passaggio di uomini e macchine, di uccelli notturni e biciclette come melting pot di storie e significati diversi.

 

Elena Giovene  Gianpietro Roncoletta Giorgio Fiocco   TERRA DI NESSUNO

L’amore per la terra diventa strumento prezioso di gratitudine e gioia attraverso due realtà contrastanti.

La bimba benestante cresce nella bambagia ed evita ogni fatica.

Il bimbo povero vive ”con i piedi per terra” e sa godere delle piccole cose che il suo mondo gli mette a disposizione.

Alfredo Matacotta Cordella     IL RISVEGLIO DELLA TERRA

La casa colonica in località Capparuccia, nel comune di Ponzano di Fermo, era nella proprietà della famiglia della mia nonna materna da tempo immemorabile. Oltre a due case per i contadini comprendeva un “casino” padronale dove la famiglia di mia nonna andava a villeggiare d’estate. L’azienda agricola era ancora in piena attività quando ero ragazzo, negli anni sessanta del secolo scorso. Con la fine della mezzadria l’immobile fu abbandonato a se stesso e la natura, la terra, se ne è riappropriata.