Siamo arrivati al termine del nostro progetto fotografico sui quattro elementi della cosmogonia.
Nel 2019 è stato stimolante e divertente sperimentare la nostra fantasia per mostrare come si potesse declinare l’idea dell’ACQUA e come tutti vivessimo “immersi” in quest’elemento sotto tutte le sue forme.
Poi… il Covid che ha spaventato noi come tutti, ma non ci ha fermato!
Nel 2022 siamo andati a scoprire e omaggiare la TERRA, madre e nutrice di tutte le specie, l’abbiamo guardata, toccata, assaggiata, e rovistata per capirne e mostrarne le sue caratteristiche e le influenze sulla nostra vita.
Nel 2023 ci siamo avvicinati al FUOCO, primo dei quattro elementi fondamentali secondo le cosmogonie occidentali, ritenuto sinonimo di energia, grinta e passione.
Qualità che hanno caratterizzato il nostro modo di proporci per realizzare il progetto fotografico.
Ora l’ARIA, il quarto elemento, il più sfuggente e complesso, che secondo Mileto si può trasformare in fuoco, o raffreddandosi, diventare acqua o terra.
Aria multiforme, invisibile o che si appropria dell’acqua che cattura per acquisire forma nelle nuvole; l’aria che diventa una proprietà della mente, un atteggiamento o una emozione (l’aria di casa, l’aria di festa…).
Tanti sono i modi di essere dell’ARIA e i significati legati al suo nome e tanti sono i temi trattati dai 17 fotografi che si sono cimentati in questa impresa.
PAOLA ASCENZI – LOOK UP
“E poi la vita ci insegna
che bisogna sempre volare in alto.
Più in alto dell’invidia, più del dolore, della cattiveria.
Più in alto delle lacrime, dei giudizi.
Bisogna sempre volare in alto, dove certe parole non possono offenderci, dove certi
gesti non possono ferirci, dove certe persone non potranno arrivare mai.”
(Alda Merini)
“Guardare all’insù” è cambiare prospettiva per un po’…è una bella sensazione, è come sentirsi in un’altra dimensione, è immaginare di poter toccare con un dito l’Infinito…è respirare bellezza in armonia con Madre Natura, è staccarsi per un attimo dalla realtà respirando positive illusioni, abbracciando profumi e colori a volte mai percepiti… LOOK UP…te lo consiglio con tutto il cuore!
GIOVANNI BARRILA’ – ARIA DI PERIFERIA
La periferia notoriamente è la cenerentola della città, dove spesso abbonda il degrado, i servizi non sono eccellenti ma è vissuta esattamente come il centro storico e i quartieri residenziali, gli abitanti hanno la necessità di sentirsi vivi ed ecco che alcuni comitati di quartiere, d’accordo con la cittadinanza, hanno deciso di darsi delle arie, di abbellirsi e hanno pensato di mettere il “rossetto” alle loro case per renderle più presentabili rendendo uniche e di valore le facciate dei loro palazzi creando la base di una riqualificazione urbana e culturale del quartiere, ma anche di attrarre visitatori solitamente esclusi dagli itinerari turistici di Roma.
FRANCESCA BOCCASSINI – FRAMMENTI IN ARIA
Aria è un elemento invisibile, percepita dai nostri sensi in ogni momento.
Il vento accompagna le nostre fantasie, si liberano i nostri pensieri, i nostri occhi vedono ciò che non è reale. Un reticolo di filo spinato circoscrive i nostri movimenti, ci immobilizza nella nostra prigione. All’improvviso il cielo si apre, oggetti, pensieri prendono forma, frammenti della nostra vita, abiti lacerati, ombre di guerre vicine, disagi, ferite, volano e si muovono nell’aria.
Nel turbinio del vento ricordi, sogni, paure sembrano essere più leggeri, sembrano allontanarsi.
La libertà sopraggiunge.
È un’illusione misteriosa.
Nel volare mi avvicino al soprannaturale, la nostra mente abbandona le ansie terrene e tutto può accadere.
Nell’aria ritrovo la mia anima.
GIUSEPPE CACCIATORE – LA VITA NELL’ARIA… GLI UCCELLI
Come “esuli pensieri”, gli uccelli attraversano l’orizzonte, parlandoci di paesi lontani e di flussi migratori, quasi magici nella loro complessità.
Dimensioni, aperture alari, abilità nel volo e nella caccia sono elementi di fascino per l’uomo che ha sempre abbinato il volo alla ricerca di libertà.
In tutte le ere e in tutti i contesti culturali, abbiamo inseguito il volo come metafora del conoscere, dell’andare, del conquistare un punto di vista superiore che ci aprisse orizzonti lontani.
L’infinita varietà di colori e piumaggi che tanto colpirono i viaggiatori di ogni epoca; l’osservazione delle loro evoluzioni e della fattezza delle ali come preambolo a ogni sogno di costruire una macchina volante.
GIOVANNI CAPONE – SPETTACOLI DELL’ARIA
L’aria che ci circonda ci dice dell’umore del nostro pianeta. Le foto che ho presentato parlano di momenti quando un attimo prima o poco dopo l’aria ha dato vita a fenomeni che l’uomo conosce da tempi lontani. Queste foto sono state fatte in terre della parte centrale degli Stati Uniti lungo la Route 66. In quei luoghi di distese sconfinate l’aria trova il modo di mettere in atto il suo spettacolo elettrizzante con scenografie variegate di grande respiro e colore.
CON IL NASO PER ARIA – MAURIZIO CATINI
Si racconta che una notte il filosofo Talete passeggiasse per la campagna osservando e studiando il cielo stellato, all’improvviso mise un piede in fallo e cadde in un profondo fosso pieno d’acqua.
La mattina dopo un contadino di passaggio lo tirò fuori. Talete gli spiegò l’accaduto, Il contadino gli rispose: “invece di andare in giro con il naso per aria a guardare il cielo faresti meglio vedere dove metti i piedi”.
Aveva ragione ma a volte, camminando con il naso e l’obiettivo puntati all’insù, può accadere di catturare qualcosa di buono.
MONICA CICCHETTI – VASCELLI DEL CIELO
La mongolfiera è metafora della vita. Per poter librarsi nell’aria deve lasciare i pesi superflui che la radicano a terra. Ha bisogno di calore e di una bussola per individuare la rotta e raggiungere la sua meta. Con questi semplici elementi si diventa piloti della propria vita.
Queste foto sono state scattate nel 2015 durante un viaggio in Turchia nella zona della Cappadocia. Assaggi di un’esperienza unica, testimoniano il paesaggio quasi irreale dei “Camini delle fate”, formazioni laviche coniche arricchite di torri, canyon, crepacci e villaggi rupestri, resi magici dalle prime luci dell’alba.
Da lassù tutto diventa magia: trasportati dall’aria con lo sguardo all’orizzonte l‘immersione nel paesaggio è così totale che sembra di sfiorare il cielo con un dito.
MANFREDI DE NEGRI – ARIA LIEVE
“Sediamoci qui.
Da qui si vede più cielo.
La vita fa meno male;
passa davanti al nostro viso caldo di vita
il saluto leggero di un lieve ventaglio”
ARIA LIEVE
(Fernando Pessoa)
LUIGI FELIZIANI – TUTTI SU PER ARIA
L’aria: l’uomo ha sempre cercato e sperato di poter navigare nell’aria, come aveva imparato a fare nell’acqua.
C’è riuscito alla fine con mezzo meccanici, ma con le proprie forze no!
Forse per questo continua ancora a spiccare piccoli salti cercando di vincere la forza che lo lega alla terra…..e nonostante sappia che sono sforzi inutili continua a tentare e a provare piacere nel farlo.
Le persone che saltano esprimono felicità: saltano perché sono felici, oppure saltano perché saltando si sentono felici……
…… allora TUTTI SU PER ARIA
LIVIA MAZZANI – LA RICERCA DELL’ARIA
L’aria rappresenta il mondo delle idee, della mente, della parola, della scrittura e del pensiero astratto.
° L’Aria avvolge l’intero universo
° L’Aria rappresenta il corpo mentale
° L’azione dell’Aria è la chiara visione
° L’elemento Aria è simbolo della vita invisibile
° La ricerca dell’aria nella vita
° L’aria è un elemento creativo che permette ogni sorta di ispirazione
° L’aria, dei quattro elementi, Aria Acqua Terra Fuoco
è il punto di contatto tra spiritualità e materia, tra cielo e terra
RITA MONTANARI – ARIA DI FESTA
Napoli, l’attesa è finita.
Le bandiere muovono l’aria in un costante gioco di abbracci e sorrisi, sventolano sospese tra le case e nelle mani di un popolo festante. E’ un’aria che sa di azzurro, di voci gioiose, di clacson, di canti.
Inizia lo spettacolo, ma la gioia era già nel cuore, nei cortili sorridenti e nei vicoli rumorosi, o in un pezzo di mare all’improvviso. La città era in festa prima ancora che il sogno si avverasse perché… “la felicità è uno stato mentale”.
MARIA GRAZIA PISCOPELLO – IN MEZZO ALL’ARIA… LE METEORE
L’aria c’è ma non si vede. Siamo così abituati a lei che spesso ci dimentichiamo di vivere in un mare d’aria, ci collega alle persone e agli oggetti.
In lingua greca Μετέωρα, pronunciato [mɛtɛoɾɐ], letteralmente “in mezzo all’aria” dal greco μετά, metá, “in mezzo a” e ἀείρω, aeírō, aria, “sospeso in aria” o “in alto nei cieli”. E’una località ai bordi della pianura della Tessaglia. Sono circa 60 colonne di roccia che si ergono maestose rispetto al terreno circostante fino a 300 metri d’altezza.
E’ anche un importate centro della chiesa ortodossa poiché, lungo le pareti di questi enormi pilastri vennero edificati, affrontando condizioni impossibili, dei monasteri chiamati anch’essi Meteore. Non essendo presenti strade percorribili si sono conservati nel tempo e, fino al secolo scorso, erano raggiungibili solamente con corde e scale removibili e, unite tra loro, solo dall’aria. Oggi sono raggiungibili salendo scale scolpite nella roccia che, nei giorni di nebbia, ci permettono di camminare sull’aria e tuffarci tra le nuvole.
CORRADO PIZZI – VIAGGIO DI UN DRONE
L’occhio divino e spirituale si è materializzato trovando la sua rappresentazione nei droni, macchine volanti capaci di vedere tutto, di controllare tutto. Il drone occhio di Dio è l’incarnazione di uno sguardo senza volto, uno sguardo capace di orientarsi ovunque ininterrottamente e circolarmente.
Un controllo compiuto da un occhio sempre più invisibile, remoto e dotato di intelligenza utilizzabile per fini politici, militari, di polizia ma anche per la disinfestazione di aree infette, per interventi di agricoltura intensiva, per consegne a domicilio o per garantire la sicurezza nei sobborghi cittadini: una conquista per gli amanti della tecnologia.
ROBERTO PRINCIPALI -ARIA DI MONTAGNA
MONTI SIMBRUINI: area protetta delle montagne appenniniche con cime che raggiungono anche i 2000 mt, tra cui monte Autore da cui si può osservare, con un sol colpo d’occhio, un panorama spettacolare!
E’ caratterizzata da faggete molto estese e ampi pianori carsici, acque sorgive e piccoli centri abitati caratteristici.
Amo molto questi monti dove ricorrentemente vado a fare escursioni che hanno sempre dato la sensazione di immergermi completamente nell’aria cristallina data dall’altitudine e dallo spazio circostante.
RAFFAELLA SABBATINI – ARIA DI CASA
La casa è uno spazio personale interno dove sono radicate le nostre abitudini, i nostri affetti, definisce chi siamo e riflettiamo in essa parti di noi.
E’ l’ambiente che ci protegge e ci conforta, che ci fa sentire sicuri e dove possiamo riposare lontani dalla frenesia esterna.
Quando apriamo la porta di casa, specie dopo una lunga assenza, i nostri occhi esplorano, ritroviamo noi stessi, la nostra identità, ci riconosciamo negli oggetti, negli odori, negli spazi che parlano di noi, del nostro vissuto, delle nostre emozioni…
ROBERTO SANTUCCI – ARIA NATURA… LE (UN BENE PREZIOSO)
“C’è qualcosa di nuovo nell’aria: l’Aria”. Questo messaggio, presente anni fa su grandi cartelloni in molte città italiane, intendeva essere un monito severo. Evidenziava che il tipo di vita nelle metropoli e negli agglomerati industriali riduce sensibilmente la qualità di uno dei tanti beni che il nostro pianeta ci ha donato: l’aria. Oggi, le preoccupanti percentuali di ossidi di carbonio, di azoto e di zolfo presenti nell’aria in queste aree sono considerate molto nocive per la salute della gente, essendo cancerogene. La bellezza dei luoghi proposti in queste immagini, dove ancora esiste un perfetto equilibrio tra aria, terra, e acqua, è un serio ammonimento: ci ricorda che l’eccessivo sfruttamento delle tecnologie e l’esasperata produttività potrebbero essere, nel prossimo futuro, tra le cause principali della loro scomparsa.
MAURIZIO TRIFILIDIS – IL SOFFIO DELLA VITA… FUMO ED ARIA
I Mundari sono un gruppo etnico che vive di pastorizia, soprattutto nel SudSudan. Non hanno praticamente niente; buoi e capre sono l’unica ricchezza e anche l’essenza della loro vita. Gli uomini e i più giovani vivono e dormono all’aperto insieme alle bestie della mandria mentre le donne e i bambini trovano una esile protezione sotto grandi tendoni. Appeni svegli all’alba e anche al tramonto accendono numerosi fuochi in tutto l’accampamento; sono alimentati dallo sterco degli animali, una preziosa risorsa che per questo viene sempre raccolta. Questi fuochi e i loro fumi sono parte integrante ed essenziale della vita quotidiana dei Mundari. I fuochi creano un misto di fumo/aria che è respirabile per uomini e animali ma che è invece insopportabile per insetti e zanzare, che quindi stanno lontani dall’accampamento. In sostanza, modificando l’aria che respirano, i Mundari limitano il rischio del contagio di pericolose malattie e in qualche modo sopperiscono anche alle carenze igieniche dovute alla cronica mancanza di acqua.